Scelta vegetariana e vita in bicicletta
Il binomio non poteva essere più indovinato! Tra le tante opere che popolano l’universo del vegetarismo, nessuna aveva fino ad ora abbinato tale scelta con uno sport che ne rinforzasse tanto gli effetti quanto il senso morale. Le scelte etiche non terminano infatti con l’adozione del vegetarismo ma si estendono a tutto ciò che comporta la nostra vita quotidiana, prima tra tutte la mobilità. Né l’attenzione per l’ecologia consiste solo nel ridurre la produzione di gas serra, eliminando gli allevamenti intensivi ed i loro derivati, bensì nell’inquinare il meno possibile.
Pertanto, una scelta alimentare consapevole effettuata nel rispetto di tutte le forme di vita senzienti (inclusa ovviamente la nostra) non può prescindere da un’altra scelta altrettanto importante, sia per la salute, sia per l’ambiente: la bicicletta quale mezzo preferito di locomozione. E’ in fondo la ricetta più semplice per cercare di salvare il più rapidamente possibile il pianeta dal disastro ecologico al quale sembra inevitabilmente destinato, elevando nel contempo il livello dell’etica umana verso la propria e le altre specie. Michela De Petris, medico e nota esperta in alimentazione veg*, in macrobiotica e nella terapia nutrizionale del paziente oncologico (lavora all’ospedale San Raffaele ed al centro di Medicina Antroposofica di Milano) e Mauro Destino, biologo (specialista in Scienza dell’Alimentazione all’Università Politecnica delle Marche e docente in Alimentazione e Dietetica Vegetariana alla Fondazione Universitaria Iberoamericana, FUNIBER) hanno profuso in questa opera le loro conoscenze mirando ad un obiettivo altamente encomiabile dal lato etico e scientifico: la salvaguardia degli esseri senzienti e dell’ecosistema globale. E’ quindi ampiamente meritata la presentazione del Prof. Umberto Veronesi che ricorda come per la prima volta nella storia la mortalità per cancro ha iniziato a diminuire, e proprio per merito della prevenzione! Non vi sono dubbi – conferma il celebre oncologo – che lo stile di vita individuale influisca sull’incidenza dei tumori, e che un’alimentazione vegetariana rappresenti la prevenzione più efficace, così come l’attività fisica se moderata e giornaliera. I comportamenti individuali e collettivi sono infatti, conclude Veronesi, “i fattori principali del mantenimento della salute non solo della persona ma anche della collettività e dell’ambiente”, non ultimo - anzi - il rispetto per gli animali non umani, componenti essenziali dell’armonia del pianeta. Nella prefazione, Vincenzino Siani (FIDAL-CONI) dell’Università Tor Vergata di Roma, sottolinea come anche chi si occupa di Ecologia della Nutrizione ed è vegetariano non possa nascondere il proprio entusiasmo per l’abbinamento bicicletta-vegetarismo. Scelte apparentemente così lontane, spiega Siani (basta tornare con la mente alle assurde diete super-carnistiche degli eroi del ciclismo italiano negli anni cinquanta), ed invece idealmente così vicine (anche grazie alle attuali conoscenze scientifiche); la scelta della bicicletta quale mezzo ideale di locomozione e svago non solo è infatti sana, coraggiosa e avventurosa ma anche, e principalmente, ecologica. Per cui non può – per completezza ideologica, aggiungeremmo - non sposarsi con il vegetarismo, realizzando in tal modo una scelta comportamentale a 360° all’insegna dell’etica, della salute e dell’ambiente. Dal lato tecnico è doveroso segnalare la completezza dei contenuti, sia dal lato scientifico, sia da quello sportivo. Nella prima parte dell’opera, curata dalla dottoressa De Petris, le motivazioni per la scelta alimentare sono illustrate in modo esemplare, così come sono presentati e spiegati i contenuti e le proprietà dei nutrienti, nonché il loro impatto sulla nostra salute. Numerose tabelle illustrano inoltre i dati di riferimento per ogni casistica. Altrettanto dicasi per la seconda parte dell’opera, curata dal dottor Destino, dove è focalizzato il fabbisogno energetico e nutrizionale che la scelta della bicicletta quale mezzo di locomozione primaria o ludica comporta, non trascurando aspetti apparentemente corollari ma importanti quali l’abbigliamento e gli accessori. Una terza parte dal titolo “Coscienza leggera e salute di ferro” vede gli autori collaborare nell’accompagnare e sostenere psicologicamente il lettore alle due scelte (vegetarismo e ciclismo) che potrebbero essere considerate un po’ ardue ove non se ne conoscano modi e accortezze. Iniziare qualcosa di nuovo richiede sempre una certa spinta iniziale e riesce meglio se qualcuno ci mette …sulla buona strada! Concludono l’opera un menu ideale vegetariano e vegano, con un ricco ricettario, e una complementare proposta per scegliere non solo “passeggiate” ma addirittura itinerari ciclistici a livello nazionale. In sintesi, un’opera completa per uno stile di vita completo, nel rispetto ed interesse di tutti gli esseri senzienti. Un “vademecum” indispensabile per formarsi una cultura di base di scienza dell’alimentazione da abbinare alla pratica complementare di uno sport piacevole, utile, economico e adattabile ad ogni esigenza. La base, a nostro avviso, per coniugare davvero etica, ecologia e libertà. M.T.