"La maggior parte delle situazioni in cui ci mettiamo
non si sarebbero mai spinte così lontano se non le avessimo aiutate"
José Saramago

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Lo zenzero (Zingiber officinale) è una pianta erbacea orientale appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae.
La parte “nobile” della pianta, ovvero quella che contiene i principi attivi, è il rizoma, ovvero una modificazione del fusto, per lo più sotterraneo, che per la sua struttura ricorda molto una radice, sebbene presenti delle differenze, tra cui la presenza delle foglie e degli internodi.
Lo zenzero, commercializzato essiccato, generalmente ridotto in polvere, è largamente impiegato come spezia in cucina e come aromatizzante in bibite e liquori. Tra le sue proprietà benefiche, conosciute fin da tempi antichi, si annoverano funzioni antimicrobiche, antinfiammatorie, antiossidanti e antitumorali. Questo alimento deve la sua grande fama alla presenza di composti fenolici (come ad esempio il gingerolo) in grado di inibire l’attivazione del fattore di trascrizione NF-κB (il quale tra le molte funzioni gioca un ruolo chiave nella risposta immunitaria), tramite la soppressione del TNF-α (citochina pro-infiammatoria, ovvero molecola capace di attivare le cellule del sistema immunitario). Bloccando questi processi si impedisce anche la formazione di altre molecole pro-infiammatorie come le ciclossigenasi-2 (COX-2), le lipossigenasi-2 (LOX-2) ed altri mediatori dell’infiammazione [1], portando quindi alla riduzione dello stato infiammatorio...

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