"La maggior parte delle situazioni in cui ci mettiamo
non si sarebbero mai spinte così lontano se non le avessimo aiutate"
José Saramago

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Qualche tempo fa è accaduto che il noto brand da sempre “buono”, ha abbandonato la strada maestra, ormai logora, affollata e senza speranza di imminente rinascita , per guidare come un condottiero un nuovo plotone in fase di preparazione e attesa. Lo ha fatto con una campagna, e in particolare uno spot tv, che ha generato molti commenti, critiche e opinioni. Perché?
La storica merendina ha abbandonato il rassicurante universo semantico del “buonismo” universale, così utile finora a mamme (e papà) per rassicuranti sedute di auto-gratificazione pubblicitaria. Il team Motta ha scelto di rompere gli schemi , ha fatto il giro completo, come solo un brand così ben posizionato nel mercato può fare. Dopo anni di sofferenza nelle vendite, per le continue aggressioni di nuovi competitors prima che sugli scaffali del supermercato, sul piano dei valori, ha deciso di abbandonare il castello incantato e partire alla conquista di nuovi e “significanti” universi di senso.
Non aveva altra scelta. Era agonizzante e i medici hanno fatto il loro lavoro. Era giusto ridare forza e personalità ai tratti dormienti de “ la brioche” che ha dato tanto alle mamme italiane, ma ormai cadeva a picco. E l’ha fatto al momento giusto, quando sapeva di non aver altro da” spremere” dal suo storico target, quello delle famiglia tradizionale, moralmente e politicamente corretta, ormai in estinzione, ma senza saperlo.
Per il resto, non siamo certo diventanti una massa indistinta di depravati, ma abbiamo inevitabilmente fatto nostro il cambiamento, perché il mondo intorno a noi è profondamente cambiato, nei contenuti e nei linguaggi. E neanche quel delicato e ovattato guscio che avvolge mamme e figli, retto sul ruolo materno del “nutrire la crescita” (come diceva un vecchio slogan ), può restare estraneo all’evoluzione delle relazioni umane. Arrendetevi mamme, mi dispiace, dobbiamo cambiare registro. Anche con i nostri figli, che di immagini brutali e violenza subdola ne vedono fin troppa, senza neanche saperlo. Essere irriverenti non vuol dire essere irresponsabili: la leggerezza, l’ironia, il paradosso sono la chiave per guidare i comportamenti dei nostri figli verso il “bene” molto più che le vecchie raccomandazioni della mamma.

Si parla di una comunicazione polarizzata, che esprime efficacemente il proprio significato agli estremi della scala valoriale. I messaggi, che mai come ora solo le immagini possono veicolare, devono assumere tinte forti. I Brand devono prendere una posizione, anche a livello sociale. E dall’alto della sua saggezza, come quella di un anziano di cui nessuno più si accorge, Buondì Motta ha detto la sua.
Per questo si è trasformato in un asteroide: il futuro, come sostengono in molti, verrà dallo spazio, l’unica vera frontiera rimasta. Chissà quali galassie ha attraversato prima di piombare nel giardino dorato delle certezze a tinte pastello. Ma a differenza degli asteroidi veri, non è un caso che sia arrivato proprio alla fine di un dialogo stereotipato tra mamma e bambina, in cui la risposta materna (non la mamma in sé, come mostrano le immagini!!!!) viene rifiutata e negata. Conciliare gusto e genuinità è possibile… e come! (Lo conferma anche il papà nell’episodio 2 di questa “allegra” narrazione). E con la forza di un asteroide, Buondì mette tutti a tacere! Si arrabbia e cade lì dove le certezze sembravano acquisite, mette a tacere la mamma e con lei tutti coloro che hanno contribuito alla sua convinzione (padre compreso): i competitors che negli anni hanno logorato la sua identità, i consumatori infedeli e ahimè i promotori del mangiar sano.
Entra a gamba tesa nel dibattito sull’alimentazione, così di moda, e lo fa riconquistando con una risata il suo “primo amore”: quel segmento di mercato, ormai evidentemente emergente, rappresentato dai bambini degli anni ‘70 e ’80 (oggi 30 e 40 enni) che dovrebbero guidare il cambiamento per un futuro migliore. E’ - per assurdo - un invito al coraggio e alla fiducia, abilmente costruito dal regista attraverso le continue contrapposizioni semantiche tra cui si oscilla nel video. Una fra tutte è quella su cui si regge lo spot: diviso a metà, tra il set pubblicitario (irreale e perfetto) e il successivo stop con la scritta “la pubblicità riprenderà al più presto possibile”con le stelle cadenti, che tanto di positivo rappresentano nel nostro immaginario.
Quindi Buondì, oggi al passo coi tempi, è anche “tecnologico”, viaggia in Rete, si replica e si fa subito comunità nel mondo virtuale. Ma, per assurdo, il valore in cui ci si identifica di più è un realismo a tratti brutale e a tratti ironico; forse l’unico possibile per raccontarsi nell’epoca del terrore globale, per sopportare le contraddizioni e le miserie di questo mondo, per ripensare le famiglie perfette del boom economico e cercare nuove risposte.
E se è vero che la pubblicità è uno specchio della società la Campagna del Buondì Motta è uno spunto di grande qualità per osservare e capire qualcosa sulle relazioni che regolano la nostra società, senza voler necessariamente diventare analisti o sociologici. E’ un’occasione per esercitare quella capacità critica che aiuta ad orientarsi tra migliaia di messaggi e di inviti all’acquisto. Farsi delle domande sul perché lo spot abbia fatto tanto rumore è uno stimolo a leggere le dinamiche sociali in modo nuovo e curioso.
Per chi è del mestiere si tratta di un ottimo caso di riposizionamento, per chi non lo è si tratta di un’inaspettata opportunità di sdrammatizzazione e leggerezza . Non dimentichiamoci però che per tutti, spettatori, commentatori, comunicatori e consumatori, dovrebbe comunque rimanere un invito all’ acquisto. Nello specifico di uno snack.

Link: https://www.youtube.com/watch?v=tad0gqdnPvo

Breve analisi nutrizionale del prodotto
E' un prodotto realizzato prevalentemente con alimenti semplici (zuccheri e farina). Tuttavia, la composizione totale porta ad un contenuto calorico che non può dirsi ridotto. Arrivando a consumare un etto di prodotto le calorie possono assestarsi intorno alle 400 Kcal con non pochi grassi, tra cui acidi grassi saturi, sconsigliabili per i i loro effetti negativi sulla salute. Pur mostrando un quota calorica da carboidrati piuttosto rassicurante, non deve sfuggire che molti sono zuccheri semplici. Il loro contenuto supera il 10-15% delle raccomandazioni nutrizionali e pertanto è d'obbligo controllare l'introito giornaliero di questo prodotto confezionato. Infine, va rimarcata la presenza di sale (Nacl), inutile sul piano nutrizionale ma nell'ambito della dieta giornaliera sconsigliabile, perché l'NaCl è già in eccesso nell'alimentazione di molte persone.

Maria Chiara Lapenna

 
 
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