"La maggior parte delle situazioni in cui ci mettiamo
non si sarebbero mai spinte così lontano se non le avessimo aiutate"
José Saramago

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La saggezza popolare italiana dice: “con il cibo non si scherza”, “a tavola non ci si invecchia” e “ciò che mangi non è perduto”. Godendosi dello status di una vocazione nazionale, l’amore per il mangiar bene governa qui gli orari della vita quotidiana e si intreccia con le superstizioni. Nel pianeta Italia le persone “per bene” pranzano dall’una alle tre, le altre – in Macdonald’s. Il Nuovo anno qui non porterà fortuna se a mezzanotte, dopo la torta e lo champagne in conclusione del banchetto, non si mangia un po’ di lenticchie con il cotechino. Verso il mezzogiorno le casalinghe si mettono al telefono per sentire cosa desiderano per la cena i numerosi membri della famiglia impegnati nel guadagnare i soldi. Rendendosi conto della massima serietà dell’approccio, diventa comprensibile perché i businessmen italiani, recandosi in lunghi viaggi di lavoro, riempiano i loro bagagli a mano con la pasta e con i sughi di stretta necessità: così, la mancanza della casa sarà più sopportabile. Nella mentalità italiana il cibo è una “piccola” festa in mezzo alla routine quotidiana...

Centro Italo-Russo per le ricerche su mass-media, cultura e comunicazione
 
 
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